1- Come si sviluppa il cervello di un bambino?
Il cervello di un bambino comincia a formarsi entro le prime settimane dal concepimento. Il suo buon funzionamento dipende da miliardi di cellule cerebrali e soprattutto dai collegamenti tra queste cellule. Questo sistema di collegamenti, chiamato rete neurale, fa si che le informazioni che arrivano al cervello del bambino siano ricevute, trasmesse, memorizzate, collegate l’una all’altra. In questo modo si costruiscono un po’ alla volta tutte le diverse capacità del bambino: di muoversi, di ascoltare, di comprendere, di parlare, di pianificare ed eseguire un’azione, di provare emozioni e di riconoscerle sia in sé stessi che negli altri. Sappiamo che lo sviluppo del cervello non dipende solo dall’eredità genetica, dal buon andamento della gravidanza e del parto. Dipende anche molto dall’ambiente in cui i bambini vivono e dalle possibilità che vengono date loro di imparare, sentendo e guardando gli altri.
I primi anni: perché sono così importanti?
I primi anni di vita sono un periodo fondamentale per i processi di sviluppo del cervello.
Le esperienze fatte dal bambino stimolano lo sviluppo della rete neurale. Diamo un’occhiata alle immagini di “figura 1” .
L’immagine di destra dimostra come nel cervello di un bambino di tre anni si sia formata una fitta rete di collegamenti tra i neuroni, che alla nascita erano ancora isolati l’uno dall’altro.
Questa rete è quella che consente al cervello di funzionare e di apprendere e quindi permette al bambino di raggiungere il suo pieno potenziale di sviluppo. Questo processo, che continuerà durante tutto il corso della vita, è più veloce e intenso nei primi due, tre anni. Durante questo periodo, il cervello del bambino è una specie di spugna che assorbe tutto quello che tocca, vede, sente, ascolta, assapora e odora, permettendogli di sviluppare sempre più abilità, conoscenze e capacità.
Per esempio i primi due anni di vita sono fondamentali per lo sviluppo del linguaggio. Il bambino subito dopo la nascita inizia a riconoscere i suoni, le espressioni dei volti e ad associarli a oggetti e sensazioni. Per fare questo ha bisogno di un ambiente ricco di relazioni: parole, sguardi e coccole.
Alcune ricerche hanno dimostrato che vi è uno stretto rapporto tra il numero di parole che i bambini sentono e il numero di quelle che imparano: più parole il bambino sente, più ne impara. Parlare al bambino, nominare le cose che si fanno e gli oggetti che si usano, lo aiuterà quindi ad avere un vocabolario più ricco. Altre competenze come quelle legate alle relazioni, al riconoscimento e al controllo delle emozioni e quindi al rapporto con se stessi e con il mondo, sono acquisite in buona parte nei primi anni di vita, e influenzano il suo futuro di vita. Anche lo sviluppo di queste competenze dipende dall’ambiente e dalle relazioni tra il bambino e le figure adulte, soprattutto i genitori.
Informazioni e consigli per genitori e futuri genitori
A cura di Anduena AlushaJ e Giorgio Tamburlini
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