3 – La protezione dalle malattie infettive e dai tossici ambientali
Le vaccinazioni sono proposte per prevenire le malattie infettive e quindi le complicazioni e i danni che queste malattie possono portare. Su questo tema, la cosa migliore da fare è rivolgersi al pediatra di libera scelta e chiarire ogni dubbio. Ci limitiamo a ricordare che alcune di queste malattie, ad esempio la rosolia, il morbillo e la meningite si possono complicare con problemi a carico del sistema nervoso centrale. E non dimentichiamo che oggi situazioni di conflitto in alcune nazioni hanno favorito la ricomparsa della poliomielite, malattia che causa, in un gran numero di casi, disabilità permanenti a carico del sistema nervoso. Le vaccinazioni quindi sono fondamentali per proteggere questo delicato sistema.
Per quanto riguarda l’inquinamento, sappiamo che alcuni tossici ambientali sono dannosi soprattutto per il sistema nervoso in formazione. E’ buona cosa informarsi di questo presso il proprio pediatra, che può fornire le informazioni necessarie sui rischi presenti sia nell’ambiente domestico che furori.
Le buone pratiche per lo sviluppo
E’ importante ricordare che il cervello non si nutre solo di vitamine, minerali, proteine, ecc.. anche se sono essenziali.
Come si è già detto, per sviluppare il proprio cervello e quindi tutte le funzioni da questo dipendenti, il bambino ha bisogno di un ambiente amorevole e attento che offra sicurezza e opportunità di crescita.
As esempio sappiamo che fina dalla nascita il bambino o la bambina creano un forte legame di natura affettiva ed emotiva – il cosiddetto “attaccamento” – con le principali figure che si prendono cura di lui/lei, quindi soprattutto con i genitori. In una buona relazione di attaccamento, il genitore rappresenta sia una base sicura a partire dalla quale il bambino si muove per esplorare il mondo, sia un porto sicuro al quale sa di poter tornare dopo aver compiuto le sue esplorazioni di luoghi e persone. Questa base, che si stabilisce soprattutto nei primi anni, accompagnerà il bambino per tutta la vita, influenzando il rapporto di sicurezza nei confronti di loro stessi e di fiducia o sfiducia nei confronti del mondo e degli altri.
Il modo in cui il genitore si relaziona con il proprio bambino dipende da molti fattori: le circostanze in cui il bambino è stato concepito, la sicurezza o insicurezza economica ed affettiva, il supporto ricevuto dalla famiglia, dagli amici e dalla comunità, i servizi esistenti. Il modo stesso in cui i genitori hanno vissuto la loro stessa infanzia ha un peso: a volte i genitori scelgono di usare con i loro figli le stesse modalità di educazione che avevano ricevuto, perché le hanno giudicate buone o semplicemente perché sono quelle che conoscono meglio; a volte scelgono stili di educazione diversi, proprio perché avrebbero voluto qualcosa di diverso.
Ogni genitore cerca di fare del suo meglio e segue il proprio istinto per prendersi cura del suo bambino, per guardarlo, coccolarlo, parlargli.
GLi stili educativi dipendono, oltre che dalla storia e caratteristiche di ognuno, anche da tradizioni e norme culturali spesso profondamente radicati.
Tuttavia vi sono alcune pratiche che si sono dimostrate efficaci sia a favorire una buona relazione tra genitore e bambino, sia a sviluppare specifiche funzioni mentali e quella capacità di affrontare le difficoltà e gli inevitabili effetti avversi.
Informazioni e consigli per genitori e futuri genitori
A cura di Anduena Alushaj e Giorgio Tamburlini
Per informazioni:
Centro per la salute del bambino Onlus
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